Frank ci racconta l'incontro col presidente Mujica.
Una grande emozione, anche per chi lo segue da lontano!
Continuate, cari lettori, a leggere il suo diario di viaggio...
Quando
incontri il Presidente torni da me
José Mujica e Frank |
Il
mare era proprio lì a due passi, qualcuno lo chiama fiume, altri
soltanto bocca del fiume, ma sappiamo che ognuno di noi decide che
cos’è quella macchia marrone laggiù dietro l’angolo. Sulla
nostra testa, c’erano i grossi palazzi della presidenza e degli
hotel di lusso, perché anche qui in Uruguay, paese di uomini liberi,
c’è un sacco di gente schiava del lusso. El
Pepe
invece
è un uomo semplice, mi ha invitato a sedere accanto a lui e con due
parole mi ha insegnato che cos’è la felicità.
Sono
qui per stringerle la mano e ringraziarla per l’esempio di umanità
e libertà di spirito che sta dando a tutti i giovani pensatori, gli
ho detto. Da dove vieni? Dalla Francia, le ho portato questo. Grazie,
che cos’è? Un libro di Seneca che lei dovrebbe conoscere, era mio,
non l’ho comprato apposta, ci sono i segni della lettura, guardi,
però ci tenevo a regalarglielo. Mentre leggeva la dedica, ha
squillato il mio cellulare! Mi scusi, lo spengo subito, questa
dev’essere la mia fidanzata, vede, lei mi ha detto: quando incontri
il Presidente, torni da me! A quel punto, José Mujica, che, oltre a
essere un uomo sobrio che ne ha passate di tutti i colori, è anche
un Presidente della Repubblica, ha posato il libro di Seneca accanto
al suo caffè, mi ha dato una pacca sulla spalla e ha detto due
parole che mi basteranno per tutta la vita, mi ha guardato negli
occhi e mi ha detto: suerte
viejo!,
che in italiano vuol dire: buona fortuna vecchio mio…
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